Splengler Cup – Storia di un sistema che funziona
Quest’anno abbiamo deciso di seguire dal vivo la Spengler Cup e di venire a Davos nel periodo compreso tra Santo Stefano e Capodanno, sia perché il gioco dell’hockey ci sta appassionando sempre più, sia perché in fin dei conti vogliamo scoprire gli elementi fondanti di questa confederazione che da tre anni ci ospita e quindi oltre alla democrazia diretta ed i treni sempre in orario, c’è sicuramente l’Hockey su ghiaccio e quindi eccoci qua.
Ma la storia di un sistema che funziona riguarda in verità il secondo punto fondante e cioè i treni sempre in orario. Dal basso Ticino a Davos il percorso non è semplice, potrebbe nevicare e quindi prendere l’auto può rappresentare un rischio oltre che ad un costo perché poi depositarla per mezza settimana in un parcheggio potrebbe costare quanto un cappuccino a Zurigo (in italiano corrente si direbbe “una fortuna”), quindi abbiamo deciso di adeguarci al costume locale di affidarsi ai mezzi pubblici.
Come detto però non si tratta di una passeggiata perchè Davos non è servita direttamente – dal Ticino – ne da una linea autostradale ne ferroviaria, ma bisogna fare un po’ di cambi; si può cambiare una sola volta passando da Zurigo e facendo il doppio dei chilometri oppure prendere un autobus. Abituato come ero a prendere solo Frecciarossa perché gli unici a garantire un certo livello di servizio (inteso come orario e pulizia) ero un po’ refrattario ma alla fine, perchè no?
Ed eccoci così, con in mano un abbonamento metà prezzo (fondamentale, senza di esso i trasporti svizzeri assomigliano di più ad un viaggio di prima classe Emirates) ed un abbonamento generale giornaliero scontatissimo (in pratica 35CHF a testa per poter prendere, in giornata, qualsiasi mezzo di trasporto dal treno al sommergibile) ad affrontare i trasporti svizzeri e qui arriva “la sorpresa”.
Il sistema di consultazione della tabella orari delle ferrovie (che comprende anche il servizio di autobus fornito dalla Posta svizzera) infatti non si scoraggia e nel nostro percorso ci offre tre treni ed un bus, il tutto con una coincidenza media di 5 minuti. CINQUE MINUTI, il tempo in cui normalmente un frecciarossa in arrivo nella stazione di Milano decide se entrare, non entrare, cambiare binario, fare retromarcia oppure chiedere un parere ai treni vicini. CINQUE MINUTI, il sito delle FFS sembra stranamente ottimista e fuorviante (oltre che in grado di fornire i dettagli in un formato stampabile in maniera umana) e si preoccupa solo quando la coincidenza + la differenza tra i binari inizia a essere proibitiva (tipo sotto i tre minuti).
Accettiamo la proposta e prenotiamo anche l’autobus per avvisare – senza impegno – che ci saremo anche noi. La mattina del viaggio si comincia alle 7.20 ed è tutto preoccupantemente lineare, si passa infatti da un mezzo all’altro con quel poco margine che alterna l’ansia di non farcela alla comodità di non rimanere in attesa, al freddo, su di una banchina della stazione. Tutto in orario, persino il trasporto su gomma – complice sicuramente anche il poco traffico del periodo – e la comodità di essere all’arrivo già in centro città.
Ma dove sono i bagagli? DOVE-SONO-I-BAGAGLI?
Ah no dimenticavo, i bagagli sono partiti due giorni prima con un altro servizio delle FFS che per 12CHF ti fa trovare due giorni dopo, in qualsiasi stazione di destinazione o in alcuni alberghi convenzionati, il tuo bagaglio pronto e custodito per 4 giorni. Qui secondo me c’è l’ulteriore segno della differenza con le Ferrovie Italiane che offrono il medesimo servizio solo su stazioni selezionate, a costo maggiore (anzi variabile) e con una assicurazione anche inferiore (500e contro 2000CHF).
Il servizio oltre a permettere un viaggio più sereno e rapido, non dovendo scarrozzare per le banchine (sempre provviste di scivoli) una valigia o un borsone, ha anche l’inaspettato effetto di mitigare il classico ‘blocco da valigia’ che si manifesta in due possibili modi:
- la valigia non viene preparata fino alla sera prima, con l’ovvio effetto di non andare a dormire prima delle due di notte
- la valigia campeggia sul mobiletto o sul pavimento per una settimana circa, minando la sicurezza degli inquilini e del Roomba, riempiendosi ogni giorno sempre più
In questa maniera tutto viene anticipato e la mattina della partenza c’è solo una cosa da fare, partire!